Marzo 2024
17^ ITER FORMATIVO IN COLOPROCTOLOGIA Il Colorectal Disease Centre organizza la 17^ edizione dell’Iter Formativo in Coloproctologia rivolto ai chirurghi che desiderano approfondire le principali tematiche riguardanti questa specialità. Per completare il percorso formativo è richiesta la frequenza di tutti i corsi in calendario, due settimane di frequenza presso la Divisione di Chirurgia Colorettale della Clinica S. Rita di Vercelli e la presentazione di una tesi finale che verrà discussa durante il Corso di dicembre. I corsi prevedono nella prima giornata lezioni frontali e consultants’ corners con discussione aperta con i partecipanti. Ad ogni corso saranno presenti alcuni tra i maggiori esperti italiani ed europei di ogni specifico argomento. La seconda giornata sarà invece dedicata alla Live Surgery con interventi sulle patologie trattate il giorno precedente. Al termine del percorso formativo verrà rilasciato un attestato.
Aprile 2024
INNOVAZIONI IN CHIRURGIA TRA APPROPRIATEZZA E SOSTENIBILITÀ ECONOMICA-GREEN
Nel programma dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile, sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, emerge la necessità di intraprendere azioni urgenti in tema di cambiamento climatico mediante l’adozione di comportamenti più adeguati sulla riduzione delle emissioni di carbonio. Il settore salute contribuisce fino all’8% dell’emissione globale e gli ospedali ne rappre- sentano i maggiori responsabili. Centinaia di interventi chirurgici, procedure sanitarie, test di laboratorio, indagini diagnostiche e farmaci contribuiscono in modo rilevante alle emissioni di CO2. In ambito chirurgico, non si può non tener conto anche del passaggio, dalla fine degli anni ‘80, all’utilizzo di strumentazione monouso (suturatrici meccaniche e strumenti perchirurgia laparoscopica). Questo ha generato un’inevitabile ed esponenziale crescita dei costi e della quota di materiale a rischio biologico da smaltire. Un approccio più green potrebbe realmente incidere positivamente sull’ambiente, pur essendo evidente che la sostenibilità non può rappresentare la “prima priorità” nel momento in cui si deve affrontare una malattia. La comunità scientifica ha ben presente il problema condividendo la necessità di una precisa strategia “green”, anche se c’è ancora scarsa consapevolezza sul tema da parte dei chirurghi sia senior che junior. Diventa imperativa, quindi, l’acquisizione di una migliore conoscenza dell’impatto ambientale della chirurgia identificando possibili soluzioni senza compromettere in alcun modo la qualità delle cure.